martedì 9 giugno 2009

L'inventore di Sharm el-Sheikh

Un'intervista ad Ernesto Preatoni, che ha colonizzato con successo località turistiche come il Kenya e l'Egitto, per poi partire alla conquista dell'est.

Ernesto Preatoni (Garbagnate Milanese, 1942) - consulente finanziario dal 1967 e successivamente presidente della relativa associazione italiana di categoria - inizia nel 1973 una serie d'investimenti immobiliari nel Vermont, Stati Uniti. Negli anni '80, in Italia, s'impegna invece in Borsa, nella scalata ad alcune banche popolari lombarde e nella costruzione/vendita d'immobili, mercato questo di cui diviene in seguito un protagonista.

È nell'88 comunque che Preatoni entra col suo gruppo nel business del turismo, abbracciando la novità della "comproprietà alberghiera"; nasce così "Domina", società di multiproprietà che gestisce e commercializza vari alberghi nel nostro Paese, in Kenya e in Egitto.

Nel 1995 apre un nuovo fronte imprenditoriale sul Baltico, prima in Estonia e in seguito in Lettonia e Lituania: acquisisce (rispettivamente a Tallinn, Riga e Vilnius) immobili all'ingrosso, per trasformarli in centri commerciali, alberghi, ecc. e venderli poi al dettaglio. Entra anche nel settore dei sistemi di sicurezza informatici contro gli hackers di Internet, e in quello bancario con la Preatoni Bank (Estonia). Si attiva infine anche in Russia, con interventi immobiliari tra cui il più importante è il "Business Centre" di S. Pietroburgo.

Dott. Preatoni, che rapporti ha con i mass-media?
"Convinto che sia sempre meglio rimanere un po' nascosti, quando ho cominciato a farmi notare sulla scena finanziaria nell''87-'88 ho confuso però questa giusta aspirazione alla riservatezza con un'assoluta ritrosia a comunicare con i mass-media: così che, mentre io mi negavo, i giornalisti cercavano comunque di scrivere qualcosa su di me, finendo in pratica per nuocere alla mia causa. Ho cercato poi di correggere questa rotta ma purtroppo, una volta creata una nomea, non è certo facile cambiarla.

Quando invece intorno al '95 - deciso a non intraprendere più nuove attività in Italia - sono andato ad investire in Estonia, Lettonia, Lituania e Russia, tra le altre cose ho imparato a curare di più la mia immagine rendendomi a tal fine più disponibile; così che finalmente la stampa - conoscendo meglio ciò di cui mi stavo occupando - non ha avuto più bisogno di pensare il peggio per fare notizia".

[ fonte:
http://arte.stile.it/articoli/2001/05/09/108801.php ]

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