martedì 28 aprile 2009

Coral Bay

Il Resort Coral Bay sorge su un'area di più di 1 milione di metri quadrati, in una zona di incomparabile bellezza dove il deserto roccioso del Sinai si tuffa tra i coralli della Sheikh Coast.
Il complesso offre il fascino di un tipico villaggio arabo, unito al comfort e ai servizi di un Hotel a cinque stelle e propone diverse formule per soddisfare le esigenze di ogni tipologia di Ospite.
All'interno del Resort c'è quanto di meglio per una vacanza: 4 piscine d'acqua dolce, 3 per soli bambini, una grande piattaforma con due piscine galleggianti sul mare, campi da volley, poligono di tiro e una serie di attività sportive, di animazione e intrattenimento che si snodano nell'arco dell'intera giornata. Il Mini Club ha un servizio di baby sitting a pagamento.
A disposizione anche campi da tennis, da calcetto, moto da deserto per escursioni nel Sinai, barche con fondo trasparente per osservare i fondali nei boat trip.

Per maggiori info:
http://www.appartamenti-sharmelsheikh.it

venerdì 24 aprile 2009

Private banking: tra i super-ricchi il mattone torna di moda

Se l'investimento in azioni ed hedge fund non paga più, ecco che in testa alle opzioni d'investimento dei ricchi che fruiscono dei servizi di consulenza private banking (tipicamente rivolti a persone con asset patrimoniali tra 1 e 10 milioni di dollari) rispunta il mattone.
D'altro canto le condizioni del mercato sono favorevoli, sopratutto in città come londra, new york e tokio dove i prezzi delle case sono crollati.
Per chi cerca ottime opportunità d'invesimento, Mosca può rappresentare la scelta migliore per la mancanza di un'offerta di immobili di lusso adeguata alla domanda.
Una mancanza che potrebbe rendere i "pochi" immobili della capitale russa estremamente ambiti nel momento in cui l'economia mondiale ripartirà.
Altre opportunità di investimento anche in aree adatte a insediamenti da vacanza e resort. Suggerite le barbados e il brasile. Qui da noi piacciono toscana e lazio.


( fonte: il sole 24 ore, sabato 18 apr 09 )

mercoledì 22 aprile 2009

Investire nel mattone

Se vivi in una casa in affitto ti sarai sentito dire un milione di volte: “smettila di buttare via i soldi pagando l’ affitto, comprati casa e con gli stessi soldi ci paghi il mutuo”.
E’ un ragionamento che sembra non fare una piega, ma è il peggiore consiglio finanziario che possono darvi. Se infatti blocchi il tuo credito o capacità d’ indebitamento per la vostra casa, invece di investire in un immobile da rivendere o da affittare i vostri soldi rimangono ancorati e non producono.
Non sarà un investimento ma un costo. Il 48% delle case in Italia vengono acquistate con un mutuo, ma non sempre è per viverci.Negli USA centinaia di persone sono diventate milionarie comprando immobili a credito. Certo li il sistema creditizio è differente e tra l’ altro ha portato al tracollo economico della superpotenza, ma si può operare anche nel mercato europeo, in maniera forse meno pretenziosa ma che può dare i suoi frutti. Investire nel “mattone”, ossia in immobili, non solo rimane sempre un buon affare, oltre che il preferito dagli italiani.
L’ investimento nel mattone può sembrare un luogo comune ma può essere più redditizio di quanto molti possano credere.Se ad esempio volessimo comprare azioni o buoni del tesoro con 100 mila euro a disposizione, potremmo avere il controvalore di 100 mila euro. In casi particolari poco più. Con gli stessi 100 mila euro potremmo però acquistare una proprietà del valore di 200 mila euro accendendo un mutuo del 50%, di 300 mila euro con un mutuo del 66% e un immobile da 500 mila euro con un mutuo dell’ 80%. Infatti per l’ acquisto di immobili non è difficile ottenere dei mutui bancari. Le banche non prestano invece soldi per l’ acquisto di azioni, buoni, obbligazioni, oro o diamanti. Si li prestano per immobili.
E sapete perché? Per il semplice motivo che lo ritengono un buon business. Se non fosse così non presterebbero i soldi, tra l’ altro ad un tasso molto inferiore di qualsiasi altro prestito aziendale.
Logicamente l’ immobile acquistato può non aumentare di valore immediatamente, il prezzo potrebbe anche calare temporaneamente visto che non esistono formule sicure per guadagnare, ma il rischio non è alto e se avete comprato bene il guadagno è sicuro. Gli italiano sono poi da sempre legati all’ acquisto della casa data la tradizionale capacità di conservazione del valore per la quale si può anche considerare come “bene rifugio”.Basta pensare che l’ 80 per cento delle famiglie italiane vivono in casa di proprietà per poter stabilire che almeno quattro quinti degli italiani hanno pensato al mattone come investimento familiare.
Nel resto dell’ Europa la percentuale scende ad un 60% in Germania e al 42% in Francia. Forse anche perché i prezzi degli immobili sono più contenuti, ma sicuramente perché per cultura gli italiani preferiscono il mattone all’ oro, come bene rifugio (considerato sicuro).Anche per gli investitori più conservatori l’ immobile è un migliore affare che investire in BOT.

I paradisi fiscali sono finiti ?

La riunione del G20 del 2 aprile 2009 ha dato un altro giro di chiave con la pubblicazione di una lista nera e di una grigia dei paradisi fiscali, anche se quella ufficiale dovrà essere stilata e pubblicata in breve dall’Organizzazione per la Cooperazione Economica e lo Sviluppo (OCSE).
In pratica, però pare che questa lista interessi solamente il sistema bancario, infatti, non sapendo bene a chi dare la colpa della crisi finanziaria mondiale, è stata dichiarata guerra al “segreto bancario”.
I paradisi fiscali sono da sempre una croce ed una delizia dell’economia mondiale; secondo alcuni sono il lato oscuro della finanza internazionale, ma una necessità del sistema economico. Sono infatti utilizzati oltre che da migliaia di contribuenti, principalmente, dalle grandi imprese, spesso anche quelle a partecipazione statale o controllate dagli stati. Nell’Unione Europea si stima che la frode fiscale tocca una media del 2.5 % del Pil. In fondo fino a oggi, i paradisi fiscali sono stati dei pilastri essenziali della globalizzazione economica, con un’incidenza considerevole nel sistema finanziario. Tenendo conto del ruolo fondamentale di questi paesi nel meccanismo della globalizzazione, l’eliminazione provocherebbe delle grandi disfunzioni economiche e finanziarie.
Forse anche quest’ultima crociata iniziata dal G20 non è altro che uno strumento per dissuadere i “piccoli”, ossia quei contribuenti che grazie all’internet e al calo dei prezzi dei servizi offshore, hanno avuto recentemente accesso a questo mondo che fino allo scorso decennio era prerogativa dei grandi capitali. In tempi di crisi però bisogna andare con i piedi di piombo e una eventuale soppressione dei paradisi fiscali rischierebbe di provocare un collasso finanziario internazionale. In epoca di recessione, quale Stato se lo può permettere?
E’ noto infatti che vi sono in questi paradisi decine di società controllate o partecipate da Eni e Enel nel Delaware, alle Bahamas, alle Isole Cayman, in Lussemburgo e in molti altri paesi. Senza poi parlare delle regioni o aree a statuto speciale che in molti paesi dei G20 godono di defiscalizzazione. I capitali cercheranno sempre le piazze più redditizie e i sistemi tributari più favorevoli. Questa è la logica del capitalismo e la globalizzazione la favorisce.

Questa battaglia contro i paradisi fiscali è appena iniziata e probabilmente otterrà uno dei risultati voluti: l’aumento dei costi dei servizi offshore e la riduzione all’accessibilità degli stessi. In pratica chi paga è sempre il piccolo.

Investire in Lituania? Ecco alcuni buoni motivi.

La Lituania vanta eccezionali dati di sviluppo economico; le riforme economiche attuate nel paese, entrato a far parte dell'Ue nel 2004, hanno avuto come effetto uno dei maggiori tassi di crescita economica tra i 10 nuovi membri dell'Ue: la Lituania ha mantenuto una crescita media del PIL stabile al 7,8% nel periodo 2000-2006, una cifra che rappresenta una delle crescite maggiori dell'intera Ue. Nel 2008 il PIL della Lituania era previsto ancora in aumen (fonte CIA world factbook).
Oltre che per la stabilità della sua crescita economica, la Lituania è apprezzata per la conservazione delle condizioni più agevoli per lo sviluppo delle imprese nel paese. La Banca Mondiale nel suo Report Doing Business in 2006: Creating Jobs ha dichiarato che la Lituania è il posto più agevole in cui condurre un'attività commerciale tra gli Stati Baltici e tra i dieci nuovi membri Ue.


Spinte agli investimenti e agevolazioni alle imprese
La Lituania offre uguali tutele e garanzie alle imprese locali ed estere. Il paese garantisce illimitati movimenti di capitali e dividendi e accesso libero a tutti i settori dell'economia.La Lituania applica una delle politiche tributarie più agevoli per le imprese in tutta l'Ue. L'imposta sulle imprese in Lituania (15%) è tra le più basse dell'Ue, la tassazione delle persone fisiche è in linea con paesi simili e il carico fiscale è uno dei più bassi tra i paesi dell'Unione. Non esistono imposte sugli investimenti e, inoltre, gli imprenditori e gli investitori esteri trovano un rapporto produttività lavorativa/costo del lavoro molto favorevole.
Gli elementi principali che compongono la rete di supporto e gli incentivi per gli investitori esteri in Lituania sono:
· Zone franche con vantaggi fiscali
· Parchi industriali con infrastrutture sviluppate
· Supporto dei Fondi strutturali dell'Ue

martedì 21 aprile 2009

Prove di ripresa per il settore immobiliare americano

Dopo i dati sorprendenti del mese di febbraio, le indicazioni di marzo sulle vendite di case già esistenti e nuove negli Stati Uniti rappresentano un test sul fatto che una ripresa del settore sia effettivamente in corso.
Già la scorsa settimana, l’indicatore di fiducia del settore immobiliare NAHB (National Association of Home Builders), un sondaggio che misura le vendite di case, le aspettative di vendita e “l’affollamento” di potenziali acquirenti, ha registrato un inatteso aumento nel mese di aprile (a 14 da 9), al livello più alto da ottobre 2008.
Come sostenuto in altre occasioni, un ulteriore aumento delle vendite di case, o almeno una loro stabilizzazione, sarebbe un ulteriore segnale positivo per l’economia americana e quindi per l’economia mondiale, con implicazione favorevoli anche per i mercati finanziari.
Viceversa una nuova significativa caduta delle vendite alimenterebbe l’idea che i primi segnali favorevoli d’inizio 2009 non sono stati l’avvio di una decisa ripresa del settore immobiliare americano.

venerdì 17 aprile 2009

Investire in immobili in Slovenia


In Slovenia il calcolo per l’attribuzione del prezzo/mq si applica alla metratura calpestabile, laddove in Italia spesso si paga sul computo della metratura commerciale, quindi, a lato pratico, per 72mq anziché per 65mq. Per avere la stessa tipologia di prodotto una compravendita immobiliare permette un risparmio del 30% e senza considerare l’IVA italiana da versare sul valore del fabbricato e sulle pertinenze! Oltre a ciò, va aggiunto che anche le spese notarili in Slovenia presentano costi notevolmente inferiori, quantificabili mediamente in 300-400€. Il mercato degli investimenti e delle case per le vacanze è particolarmente interessante.

Accanto a questo segmento di indubbio interesse per i nuovi nuclei familiari alla ricerca dell’abitazione principale, la Slovenia offre opzioni altrettanto valide anche ai piccoli e medi risparmiatori che intendano puntare sul mattone. Prova ne è che moltissimi cittadini della capitale negli ultimi anni hanno letteralmente fatto incetta di proprietà oramai cadenti o in abbandono nella regione del Carso sloveno, a ridosso del confine italiano, per poi tenerle ferme in attesa che i prezzi salissero, ristrutturarle e rivenderle con ottimi margini di profitto rispetto all’esborso iniziale. Proprio per la lungimiranza degli investitori locali questo tipo di occasioni oramai scarseggiano.Investimenti capaci di rivelarsi proficui nel breve-medio termine potrebbero riguardare però proprio Sezana e Capodistria. La prima, ancor più di quest’ultima, è destinata a crescere nel prossimo biennio o triennio in maniera considerevole, attirando sin da ora l’attenzione di costruttori e piccoli investitori italiani. Presumibilmente, per far fronte ad una domanda in rapido aumento, le autorità locali provvederanno a modificare i Piani Regolatori, permettendo così al nucleo residenziale urbano di espandersi.
Per tutti questi motivi è lecito attendersi un rincaro nei prezzi degli immobili che probabilmente finiranno, nell’arco di qualche anno, con l’allinearsi con quelli già riscontrabili oggi in aree ambite del Carso triestino.
Capodistria e Lubiana d’altro canto possono rappresentare una valida opportunità nell’ottica di un investimento locativo. Basti pensare che in centro nella capitale, dove i prezzi medi per l’acquisto al mq oscillano tra i 2.500-3.500€, si può prevedere un reddito da locazione compreso tra il 5-7% annuo.
Se il discorso verte invece sul mercato delle seconde case, allora non ci si può esimere dal tirare in ballo le due località-regine del turismo balneare sloveno, ovvero Pirano e Portorose.
La prima indubbiamente deve gran parte del suo fascino alla passata dominazione della Serenissima Repubblica di Venezia, che le ha lasciato in dote più di qualche raffinato gioiello in termini scultorei ed architettonici. Qui un appartamento di media metratura già in ottime condizioni può raggiungere i 3.500-4.000€/mq a seconda della posizione rispetto al mare e ai luoghi più ambiti della città vecchia.Portorose è invece meno ricca in termini storico-artistici, ma si è trasformata negli anni in una vera capitale del divertimento e del turismo d’alto bordo, in virtù dei suoi lussuosi alberghi, le infrastrutture all’avanguardia e gli eleganti casinò. Il suo status di “paese dei balocchi” si è ripercosso sull’andamento dei prezzi, che ora sul nuovo sfiora – e in taluni casi supera – i 4.000€ al metro quadro.
Per questi motivi e anche per il fatto che la costa slovena conta solo 43 km, anche gli altri piccoli centri affacciati sul golfo di Pirano, tra cui Isola e Ancarano, sono molto richiesti per le case di villeggiatura tanto dai facoltosi locali, quanto da investitori stranieri. Rispetto ai due esempi di cui sopra però qui le quotazioni di mercato rientrano di norma in un range compreso tra i 2.800-3.500€ al metro quadro, anche se un recente intervento in posizione panoramica lungo il litorale di Ancarano registrava quotazioni fino a €6.000/mq (!)

Possono gli stranieri acquistare beni immobili nella Repubblica di Slovenia?
, il mercato immobiliare sloveno è stato totalmente liberalizzato per i cittadini di stati membri dell’UE dal febbraio 2004. Nel caso di cittadini extracomunitari deve essere verificato il sussistere del principio della reciprocità. Solo nel caso di acquisto di terreni agricoli da parte di cittadini stranieri, la procedura cambia.

Imposte & costi correlati alla compravendita
Richiesta di un codice fiscale sloveno e del codice EMŠO per la previdenza sociale: circa 20€ [tempi di rilascio: 3 giorni]- Spese notarili e per la trascrizione del passaggio di proprietà: circa 300€ + 50€ per la traduzione giurata del contratto- Se si acquista da costruttore o da società un immobile ad uso residenziale si versa l’aliquota ridotta dell’8,5% di DDV (l’IVA slovena), di solito già compresa nel prezzo con cui l’immobile è stato messo sul mercato. Nel caso di immobili di destinazione diversa da quella residenziale, tra cui i terreni, l’aliquota ammonta al 20%.- Se si acquista da privato invece l’imposta di registro del 2% è a carico del venditore

Tassazione sugli immobili & utenze
- Tassa sulla proprietà di fabbricati ad uso residenziale: aliquota compresa tra lo 0,10% e l’1% del valore dell’immobile in base a delle stime governative che variano a seconda della zona. Gli edifici di nuova costruzione godono di esenzione decennale; ne sono altresì esenti anche i fabbricati con superficie inferiore a 150mq ed i fabbricati rurali.- Costo per il consumo di energia elettrica per KWh = 0,1€- Costo per consumo idrico al m3 = 1€- Nel caso si decida di rivendere un immobile compravenduto, l’aliquota d’imposta sulla plusvalenza (capital gain) in base alla legislazione attualmente vigente in materia (che potrebbe però essere soggetta a modifiche in tempi brevi) è pari al 15% sull’utile se l’immobile è stato acquistato nei 5 anni precedenti, 10% se viene alienato entro i primi 10 anni, 5% entro i 15 anni, 0% dopo vent’anni dall’acquisto.


[ fonte:
www.investirenelmondo.com Articolo di Alessandro Alessio ]

mercoledì 15 aprile 2009

Investimenti immobiliari verso l’ internazionalizzazione. Artigiani toscani delle costruzioni ed architetti russi

Il Ministero per lo sviluppo economico ha dato il proprio sostegno alle iniziative degli immobiliaristi italiani per la promozione degli investimenti immobiliari in Italia da parte degli investitori dell’ Est Europa.
Un’ area che si è rivelata una vera e propria scoperta per quanti lavorano in quest’ ambito per l’ apprezzamento dei manufatti italiani e dei prodotti dell’ indotto di settore: dalle ceramiche all’ oggettistica, dagli infissi ai serramenti, ai materiali innovativi utilizzati nell’ edilizia italiana.Gli artigiani toscani hanno puntato al cuore dell’ Est Europeo con il recente debutto a Mosca della società Arcarussia.ru, la prima business community che mette insieme l’ eccellenza della produzione manifatturiera italiana e la creatività degli architetti russi nei settori del building construction e interior design.
Il progetto, realizzato da ARCA Architecture Accounting e WAYIN, The Communities Network Maker, grazie a un finanziamento dalla Camera di Commercio di Firenze, rappresenta una moderna ed efficace alternativa per favorire l’ internazionalizzazione delle PMI e l’ identificazione di concrete opportunità per lo sviluppo del business.
Nell’ imponente cornice del Forum Hall di Mosca si è svolto l’evento Italian Wunderkammer per presentare www.arcarussia.ru, la prima business community finalizzata a sviluppare contatti commerciali tra architetti russi e una selezione di eccellenti aziende italiane appartenenti al settore dell’interior design e building construction.
600 architetti russi, le principali Istituzioni italiane a Mosca (ICE, Camera di Commercio Italo Russa, Toscana Promozione, Promofirenze, l’ Ambasciata d’ Italia) e una selezione di 20 aziende italiane e toscane in particolare hanno assistito al suo battesimo.
Il progetto è nato dalla collaborazione tra ARCA - Architecture Accounting, società da anni presente sul mercato russo che offre servizi di rappresentanza commerciale e consulenza tecnica sui progetti, CNA Firenze, la Confederazione degli artigiani e delle PMI e di WAYIN, Community Network Maker, multimedia company da oltre 20 anni al servizio delle imprese nel processo di costruzione della marca e dell’ internazionalizzazione delle attività.
Il progetto nasce dall’ analisi di due diverse esigenze: da un lato, le necessità degli architetti, alla continua ricerca di visibilità e prodotti e soluzioni di qualità, originalità ed esclusività; dall’ altro quelle delle aziende italiane, anche di piccole dimensioni e con prodotti di nicchia, con grandissima capacità di realizzazione delle idee creative più ricercate per le quali il mercato russo rappresenta una grande opportunità.
Il progetto, già testato grazie all’ iniziativa Cuore Toscano di CNA, ha dimostrato la sua validità: 5 milioni di euro di preventivi e 1.5 milioni di euro di ordini chiusi solo nel mese di gennaio. Gli obiettivi del progetto ARCARUSSIA sono ambiziosi: raggiungere entro fine anno 200 architetti associati e 300 aziende tra industria e realtà artigianali. Questo significa un’ offerta di circa 10.000 prodotti, espressione dell’ eccellenza manifatturiera del nostro paese.
L’ evento Italian Wunderkammer, che si è svolto il 26 marzo a Mosca, ha anche ospitato un’ esposizione delle creazioni di altissima qualità manifatturiera di piccole aziende artigiane, esempi di tradizioni centenarie e sapienti abilità, e di grandi aziende come Richard Ginori, tra le più antiche in Italia, che per l’ occasione ha esposto l’ ultimo esemplare disponibile per la vendita di un pezzo storico e unico della sua collezione: la famosa Giardiniera, realizzata ancora oggi con stampi originali del ‘700. L’ ambiente espositivo è stato interamente arredato e realizzato da UNOPIÙ, leader mondiale in arredamento da esterni.




[ fonte: www.mondocasablog.com ]

venerdì 10 aprile 2009

Buona Pasqua a tutti!




Che questa Pasqua
non sia solo sorpresa,
ma rappresenti anche:
pace, serenità, armonia
e amore.

Investire nel mattone è più sicuro e redditizio

Tra i vari tipi di investimento, l’immobiliare è la forma più sicura e redditizia.
La locazione di un bilocale situato nella zona semicentrale di una grande città rende al netto di spese e tasse tra il 2,3% e il 3%. A questo dato bisogna aggiungere il potenziale guadagno derivante dalla vendita dell’appartamento, il cui valore di norma aumenta nel corso del tempo.

Secondo Alessandro Ghisolfi di Ubh, questo ricavo può arrivare al 5,3% su base annua, al 30% se la vendita ha luogo dopo dieci anni. dal punto di vista dell’acquirente, chi compra un appartamento locato può ottenere uno sconto anche del 20% e un ulteriore risparmio del 10% se paga in contanti.

[ fonte: Affari e Finanza, martedì 6 apr 09 ]

mercoledì 8 aprile 2009

Aiutiamo l'Abruzzo

Aperta la raccolta fondi. Potete donare nei seguenti modi:


al numero unico 48580 (della protezione civile italiana)
1 euro inviando un sms da cellulare Tim, Vodafone, Wind e 3Italia
oppure 2 euro chiamando da telefono fisso Telecom

inoltre, potete contribuire attraverso il conto corrente
Intestato a: MediafriendsIBAN: IT41 D030 6909 4006 1521 5320 387causale: EMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO
per donazioni dall'estero aggiungere il codice BIC: BCITITMM

Grazie a tutti per l'aiuto importante!

martedì 7 aprile 2009

Il mattone trascinerà la ripresa?


La notizia comunicata oggi pomeriggio sulle vendite di nuove case negli Stati Uniti ha dato un benefico scossone ai mercati americani. Ci pare che un dato così positivo ( + 2,8%) sia potenzialmente in grado di diradare molte delle nubi si erano addensate intorno ai mutui sub-prime, in modo da far possibilmente tornare il bello stabile sulle Borse. Infatti, con questo fattore potrebbe cadere l’ipotesi che la crisi dei mutui possa trascinare nel vortice l’intero settore edilizio, a causa delle troppe case che sarebbero state costruite e non si riusciva più a vendere.
La massima prudenza regna comunque ancora nei mercati europei, giustamente. Nonostante l’apparente assestamento sul fronte della liquidazione ( BNP Paribas, la grande scornata della crisi di agosto, ha annunciato la riapertura dei tre fondi sospesi il 9 agosto, lamentando perdite fino al 5%), l’andamento reale del sistema finanziario a stelle e strisce, con 65.00 licenziamenti e oltre 90 società fallite, preoccupa ancora. Anche il salvataggio di Countrywide America, il numero uno del credito immobiliare USA, messo in atto dalla Bank of America, non ha pienamente convinto gli scettici. Lo stesso chairman della compagnia, Angelo Mozillo, ha paventato lo spauracchio della recessione a causa dei problemi sul mercato immobiliare, sopratutto per i settori più deboli della popolazione americana. I prossimi giorni ci diranno se il dato odierno guiderà la riscossa del settore, e con esso, di tutte le Borse.

[ fonti:
http://www.abcfinanze.com e video da TG Realesse ]

venerdì 3 aprile 2009

Sondaggio, dove è più sicuro investire?

Il risultato del sondaggio di Investire nel Mondo, su dove si sentono più sicuri gli italiani per investire, ha dato un sorprendente risultato: la Spagna è infatti il paese più amato dagli italiani.
I risultati confermano la sfiducia sul mercato italiano che è al 4 posto. Al secondo posto troviamo i Caraibi con un 16,7% perchèe si sa, l' italiano cerca sempre un posto al sole.
Sembra però che gli investitori italiani non tengano conto nel del "ritorno" economico che potrebbe essere maggiore in paesi in via di sviluppo, ne dei rischi "tasse", visto il preferito è un paese della comunitàa europea.
Nell'arco dell'ultimo decennio, l'economia spagnola ha fatto registrare le prestazioni migliori in tutta l'area euro, con tassi medi di crescita annua pari al 3,7%, ovverosia quasi il doppio del 2,0% registrato in tutta l'area.
Persino l'andamento di quest'anno, in cui la crescita economica dell'area euro ha allargato la propria base, apparentemente staccandosi dall'economia statunitense, la Spagna resterà presumibilmente una delle economie leader di eurolandia.


Spagna
19.6%

Caraibi
16.7%

Altri
14.7%

Italia
14.7%

Stati Uniti

12.7%

Paesi dell' Est
8.8%

Sud America
7.8%

Asia
4.9%


[ fonte: http://www.investirenelmondo.com ]